Sempre più spesso sentiamo parlare di Intelligenza Artificiale come di una svolta e di una risorsa che segnerà la nostra vita e il nostro prossimo futuro. Curiosità, entusiasmo, ma anche molte inquietudini e timori si accendono attorno ad essa. Da un lato, si apre uno scenario di possibilità finora impensate di creatività, di innovazione e di accrescimento del sapere che lo strumento tecnologico consente, creando un nuovo “ambiente” di interrelazione tra l’uomo e la “macchina”. Dall’altro si pone la questione di come cambierà la forma e la soggettività di ciascuno di noi: come muteranno i modi e i confini del nostro essere individui, del nostro modo di lavorare, di metterci in rapporto con la realtà, di percepire noi stessi e gli altri. Il che significa chiedersi, in rapporto allo sviluppo tecnologico, che cosa sia umano e quale evoluzione verso il postumano si stia delineando.
Ne discuteremo con Francesco D’Isa, filosofo e insieme artista che, nel suo lavoro, si sta misurando da tempo con questo orizzonte.
Francesco D’Isa, di formazione filosofo e artista digitale, ha esposto internazionalmente in gallerie e centri d’arte contemporanea. Dopo l’esordio con la graphic novel I. (Nottetempo, 2011), ha pubblicato saggi e romanzi per Hoepli, effequ, Tunué e Newton Compton. Il suo ultimo romanzo è La Stanza di Therese (Tunué, 2017), mentre per Edizioni Tlon è uscito il suo saggio filosofico L’assurda evidenza (2022). Di ultima pubblicazione la graphic novel Sunyata per Eris edizioni (2023). Insieme ad Adriano Ercolani ha inoltre pubblicato Introduzione alla Meditazione (Tlon 2023). Direttore editoriale della rivista culturale L’Indiscreto, scrive e disegna per varie riviste, italiane ed estere.