La poesia interroga la vita che attraversa noi tutti e l’origine da cui la realtà stessa scaturisce. La poesia si immerge nel passato assoluto dei miti e degli archetipi che abitano le nostre menti e che insieme ci fanno conoscere il mondo. La poesia è immaginazione che attinge ai primordi e alle forme stesse dell’esistenza che ci precedono. La poesia è infine respiro e parola con cui tentiamo di dire e di toccare l’arcano dell’esistenza. Parleremo di tutto questo con Gabriella Cinti, poetessa e saggista, ascoltando le intense vibrazioni dei suoi versi in cui risuona la voce della Grande Madre, la forma del Labirinto che è il vivere stesso e il Magma dei primordi.
Gabriella Cinti è italianista, grecista, poeta, scrittrice, saggista, performer in greco antico. In poesia ha pubblicato: Suite per la parola (Péquod, 2008), Euridice è Orfeo, (Achille e la Tartaruga, 2016), Madre del respiro, con la prefazione di Alberto Folin (Moretti e Vitali, 2017). La lingua del sorriso: poema da viaggio con il saggio introduttivo di Francesco Solitario (Prometheus edizioni, Milano), Prima, con postfazione di Mauro Ferrari (Punto a capo edizioni 2022). Intensa è la produzione saggistica: Il canto di Saffo – Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, 2010. Emilio Villa e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine, I Quaderni del Bardo editore, 2019, Ebook Amazon; All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa, (prefazione di Gian Paolo Renello), Mimesis edizioni, 2021.